Qualche settimana fa, nel bilancio di fine anno, mi è venuto in mente di andare a guardare le mie statistiche di utilizzo dello smartphone. Ho sgranato gli occhi.
Lo scorso anno io ho trascorso mediamente anche 7 ore al giorno con il telefono in mano, con picchi di anche nove ore!
E’ un dato spaventoso!
Non mi ero mai resa conto veramente di dedicare così tanto tempo alle attività che svolgo col telefono!
C’è da dire che lo smartphone sostituisce molte delle tecnologie che prima utilizzavamo separatamente. Usiamo lo smartphone per fotografare, per ascoltare musica, per leggere libri o notizie, per tenerci in contatto con gli amici, per guardare un film siamo in viaggio, fare acquisti e recensioni, inviare email, connetterci alla nostra banca e gestire i pagamenti… insomma fatico a trovare un aspetto della nostra vita che non possiamo gestire attraverso questo “telecomando”.
In più, per molti (e questo è il mio caso) spesso lo smartphone viene utilizzato proprio per accedere a funzioni legate al lavoro.
Nel mio caso per esempio, mi capita spesso di usarlo per rispondere ai tanti messaggi email o anche nei diversi social (qui su youtube ma anche su instagram, facebook, telegram…).
In alcuni momenti un vero impazzimento di iperconnessione da cui riesco ad emergere solo adottando regole rigide con me stessa ma è un meccanismo che periodicamente mi da ancora filo da torcere.
Se da un lato posso dire che lo smartphone e i social sono fondamentali per il mio lavoro di divulgazione, allo stesso tempo ho voluto riflettere su cosa significa utilizzarli così tanto.
Quali sono i rischi e quali le soluzioni migliori che posso trovare?
Leggendo, studiando, approfondendo, sono entrata in contatto con dati statistici molto importanti arrivando a considerazioni che desidero condividere con te. Sì perché sui social ci stiamo entrambi, io che sto parlando a voi ora e te che sei dall’altra parte e che magari hai visto un altro video prima di questo e ne vedrai un altro dopo.
Ora quello che dirò lo troverai un po’ strano perché nella mia posizione il mio intento dovrebbe essere quello di coinvolgerti e trattenerti sui social.
Il mio obiettivo in realtà non è quello di farti interrompere ogni contatto con i social o con lo smartphone. Entrambi fanno parte ormai della nostra vita moderna e se stai guardando questo video anche tu hai già deciso che vale la pena di utilizzarli ma forse ti stai chiedendo come.
Il mio obiettivo oggi è quello di aiutarti a governare la nave mentre navighi nel web. Farti conoscere i meccanismi.
In questo articolo quindi troverai le mie strategie, 5 strategie, per iniziare a governare questa nave.
Quanto siamo online?
Prima di tutto qualche numero.
Dalle ricerche risulta che il tempo trascorso su internet dall’utente medio è di 6 ore e 37 minuti. Di queste, due ore e mezzo sono mediamente dedicate alle piattaforme social. Tra questi il record per tempo speso è per Tik Tok (23 ore e mezza al mese per utente in media).
Al di là di questi dati, anche se non ce ne accorgiamo siamo perennemente connessi e spesso lo siamo anche senza particolare motivo.
Infatti da uno studio della London business school politics and economics and political science risulta per esempio che le interazioni con gli smartphone avvengono principalmente senza ragione. Per es. solo l’1% delle volte che prendiamo in mano lo smartphone lo facciamo per rispondere o fare una chiamata. Più frequenti sono i controlli sui social che avvengono una volta su tre quando prendiamo il telefono.
Quindi dobbiamo considerare non solo quanto tempo passiamo online ma anche quante volte accediamo anche se per pochi istanti per controllare le notifiche e stare tranquilli di non perdere nessuna informazione.
Se questo è l’andamento del fenomeno, ci sono poi gli studi (molti) che segnalano l’impatto che tutto questo ha su di noi. Da questi studi risulta che le nostre abitudini digitali stanno impattando sulla nostra capacità di concentrarci, sulla qualità del sonno e addirittura sul nostro quoziente intellettivo.
Impatto del digitale su focus e attenzione
Sembra che la grande quantità di informazioni disponibili sulla rete renda sempre più difficile concentrarci. Troppi compiti e stimoli non consentono focalizzazione, approfondimento, e non promuovono la possibilità di avere un approccio critico alle informazioni.
La fruizione delle informazioni che abbiamo attraverso internet e i social, con video brevi e veloci pieni di informazioni, non è una modalità funzionale per il nostro cervello. Non siamo evoluti per funzionare in questo modo, almeno non con questi ritmi.
Ma non solo.
Dietro a questa abitudine di utilizzo dello smartphone e dei social ci sono gesti automatici (come il controllare le notifiche per esempio) e questi ci dovrebbero far riflettere ancora di più perché sappiamo bene che gli automatismi ci allontanano consapevolmente o meno dal nostro centro, dal contatto con noi stessi.
Quando non siamo connessi con il nostro centro sentiamo in balìa delle sollecitazioni esterne, ci sentiamo fragili e impotenti, come una piccola imbarcazione in balia di un mare agitato.
Viviamo quindi la nostra vita con ansia, paura, angoscia.
Questo accade da sempre e anche nella cultura cinese c’è sempre stata molta attenzione alle pratiche che aiutano a restare connessi, centrati.
Oggi, nell’era digitale, il rischio di non riuscire a restare connessi con noi stessi pur essendo tecnologicamente connessi, è ancora più elevato.
Perché non ci sentiamo connessi con noi stessi?
Ma perché succede? Voglio dire subito che no, non è colpa nostra se non riusciamo a concentrarci e se restiamo imbrigliati in ore di scroll degli schermi.
I minuti e le ore che passiamo saltando da un contenuto all’altro sono un indicatore di successo delle strategie digitali messe a punto dalle aziende che si occupano di questo.
La nostra distrazione è esattamente il carburante dell’economia da questo punto di vista. Questo non è un segreto.
Ma se non è colpa nostra come possiamo trovare un equilibrio? Sicuramente dobbiamo partire da una solida consapevolezza sui meccanismi.
Consideriamo i meccanismi energetici.
Navigazione sui social e impatto sulla nostra energia vitale
Cosa accade quando ce ne stiamo pigramente sui social, scrollando all’infinito lo schermo, saltando da un contenuto all’altro, senza renderci conto del tempo che passa?
Accade che il nostro qi (energia) in un certo senso “galleggia”.
La nostra attenzione che dovrebbe guidare il nostro comportamento non guida ma viene guidata. A guidare è l’algoritmo che ci sottopone i contenuti che hanno potenzialmente maggiore possibilità di successo con noi, cioè che rendono massima la probabilità che noi continuiamo a guardare, scrollando.
Quando non riusciamo a smettere di scrollare lo schermo, quasi per paura di perdere qualcosa, con la sensazione che il prossimo contenuto sarà quello che ci serve… ecco in questo caso viviamo uno stato di iperattività che può disturbare la vita emotiva (shen) e il sonno.
L’accesso ai social, alle email e alle altre piattaforme avviene spesso anche in multitasking per esempio mentre guardiamo un film, aspettiamo l’autobus o abbiamo un momento di pausa dal lavoro.
Ci esponiamo a molti contenuti in breve tempo e questo affatica l’energia di milza e stomaco che in medicina cinese hanno il compito di elaborare e trasformare non solo gli alimenti ma anche il vissuto. Si indebolisce così l’intero organismo.
E’ uscito il mio nuovo libro
“Il segreto dell’energia vitale. Fai fiorire la tua vita con l’arte dello yangsheng cinese”
Ci sentiamo sempre connessi e questo riduce in parte il desiderio di connetterci fisicamente. Parliamo in chat con gli amici ogni giorno, quindi abbiamo meno bisogno di vederli davvero, di frequentarli
I social sono luoghi di connessione, condivisione e trasmissione di contenuti e possono arrivare ad invadere molta parte della nostra vita. Se sentiamo il bisogno di fare un digital detox li stiamo già usando in modo eccessivo o inappropriato.
La responsabilità che ognuno dovrebbe prendere con se stesso è quella di usare i social in modo da aumentare il proprio potenziale, da portare valore nella propria vita anziché limitarlo.
Come fare?
Strumenti per usare i social in modo potenziante
E’ chiaro che la questione va vista a livello collettivo, sociale. Ma la prima soluzione per noi oggi è in primo luogo in un cambiamento del nostro comportamento individuale. E questo nel tempo potrà portare cambiamenti nelle azioni delle aziende tecnologiche. Questo almeno è quello che ci auguriamo, ma a questo e ai modi in cui si potrebbe fare meglio di come stiamo facendo, dedicherò in futuro un altro contenuto.
E’ il momento di passare alla pratica.
Vediamo ora 5 strategie individuali per vivere al meglio la nostra vita con le tecnologie digitali.
5 strategie
- Decluttering social. Smetti di seguire i profili che non segui veramente, elimina vecchie chat di whatsapp in cui continuano ad affollarsi messaggi ma in cui non intervieni mai, abbandona canali telegram in cui non accedi da tempo
- Offline ogni giorno per un’ora. Metti in modalità aereo oppure full immersion impostando i numeri preferiti se desideri restare reperibile per emergenze con familiari per esempio. In quell’ora esci per camminare o anche solo passeggiare lasciando che la mente resti libera
- Disattiva tutte le notifiche dei social e stabilisci uno o due momenti nella giornata in cui controllare notifiche ed email ed eventualmente rispondere o interagire (per esempio in prossimità della pausa pranzo e prima della cena)
- Decidi quanto tempo vuoi dedicare ogni giorno ai social e rispetta il tuo obiettivo. Ricorda che ogni telefono ha la funzione “tempo di utilizzo” che ti indica anche quanto tempo hai trascorso su ciascuna app. Può essere utile consultarla a fine giornata e alla fine di ogni settimana
- Orienta la tua navigazione sui social. Decidi il tema che vuoi esplorare e naviga in modo mirato. Questa regola è importante perché ti consente di essere tu a governare la nave. Stabilendo tu in anticipo quali sono i tuoi valori e le tue esigenze guiderai la ricerca dei contenuti. In caso contrario ti abbandonerai ai flutti, alle onde, e sarà l’algoritmo a farti rimbalzare da un contenuto all’altro cercando di trattenerti il più possibile, quindi scegliendo contenuti di intrattenimento che occuperanno tutto il tuo tempo.
In sostanza l’idea è che il mondo digitale in generale è una grande risorsa ed appartiene ormai alla nostra società. Può aiutarci a vivere meglio ma solo se restiamo attenti ai meccanismi e se riusciamo a restare alla guida, senza farci trasportare.
Dobbiamo essere noi per primi ad usare senso critico, scegliere di essere online ma anche di essere offline quando occorre. E soprattutto non dimenticare di imparare a restare anche soli, lasciando uno spazio di vuoto e silenzio nella nostra vita, perché anche di questo abbiamo bisogno, soprattutto oggi.
Questo mio articolo è disponibile anche in formato video sul mio Canale Youtube. Puoi così vederlo/ascoltarlo o condividerlo ancora più facilmente con chi pensi sia interessato a questo argomento:
E’ uscito il mio nuovo libro
“Il segreto dell’energia vitale. Fai fiorire la tua vita con l’arte dello yangsheng cinese”