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Menopausa ed emozioni: quando cambia il nostro equilibrio

La menopausa è un momento di grande cambiamento nella vita di noi donne: spesso però ci concentriamo sui cambiamenti fisici e ci dimentichiamo del forte legame fra menopausa ed emozioni.

Nel nostro immaginario collettivo, infatti, menopausa significa innanzi tutto invecchiamento, vampate, sudorazione improvvisa, disturbi del sonno, secchezza delle mucose, aumento di peso, stanchezza, calo del desiderio, aumento delle rughe… e già questo basterebbe di per sé a provocarci alterazioni dell’umore!

In realtà, come spiega bene la medicina cinese, l’ingresso in menopausa è solo il passaggio a una diversa fase della vita.

La menopausa fa parte della nostra ciclicità femminile che è fatta di tante tappe diverse e che segue un movimento circolare.

Uno dei tanti esempi che si possono fare è proprio questo: fino alla pubertà, il nostro ritmo non è scandito in modo visibile e il nostro sangue resta “nascosto” all’interno del corpo.

Dalla prima mestruazione e per 3-4 decenni della nostra vita, è proprio il sangue a segnare la nostra ciclicità, facendo la sua comparsa una volta al mese. Con la menopausa, il sangue torna di nuovo ad essere “nascosto”: il cerchio si chiude e il movimento ciclico riprende dal suo inizio.

Quello che davvero cambia con la menopausa, quindi, è il passaggio del sangue da “visibile” a “nascosto”. Con la menopausa le mestruazioni cessano e il nostro ritmo deve ricalibrarsi, tornando a seguire una modalità che avevamo smesso di conoscere 30-40 anni prima.

Per capire quindi cosa succede in menopausa e quale sia il legame fra menopausa ed emozioni dobbiamo capire prima come funziona il nostro equilibrio quando abbiamo il ciclo mestruale.

menopausa ed emozioni

Il ciclo mestruale: sangue, utero, cuore, emozioni

Secondo la medicina cinese, l’equilibrio del ciclo mestruale è basato sul sangue, che segue un ritmo ondulatorio che si dispiega in quattro fasi.

La prima (fase mestruale) è detta fase del sangue: lo vediamo infatti nella mestruazione, che altro non è che il momento in cui l’utero si svuota del sangue “vecchio” e inutilizzato.

Nella fase dello yin (post mestruale) l’utero riprende a riempirsi di nuovo sangue e di sostanze yin (nutrienti, umidificanti, che sostengono la parte fisica), mentre nella fase yang (post ovulatoria) la temperatura basale sale e la nostra capacità di trasformazione si attiva per permettere la nascita di una nuova vita (nutrita dal sangue dell’utero) in caso di concepimento.

Se questo non è avvenuto, si passa alla fase del qi (premestruale), in cui la nostra energia si raccoglie nella zona della pelvi per prepararsi a spingere fuori il sangue “vecchio” durante la successiva mestruazione.

 

La relazione della donna con il sangue

La relazione della donna con il sangue è quindi molto complessa:

  • il sangue nutre l’utero e permette la fecondazione e il nutrimento di embrione e feto
  • le fasi del sangue modulano un diverso rapporto della donna con se stessa e con ciò che è fuori, all’interno del mese femminile (introspezione nella fase mestruale, energia per concepire e muoversi nella fase post mestruale, efficacia e produttività nella fase post ovulatoria, creatività e ideazione nella fase premestruale)
  • il sangue è in relazione con la vita emotiva anche perché secondo la medicina cinese lega e ancora la nostra parte mentale / psicologica / emotiva (shen). La mestruazione è, quindi, anche un momento in cui con il sangue “vecchio” escono e si scaricano le emozioni “vecchie”
  • il sangue mette in relazione due organi che lo contengono e che si svuotano e si riempiono di sangue (anche se con ritmi molto diversi!): l’utero (ritmo mensile) e il cuore (molte volte al minuto). Il cuore per la medicina cinese è la sede principale del nostro aspetto mentale / psicologico / emotivo (shen) proprio per il suo legame privilegiato con il sangue. Il periodico svuotarsi dell’utero è fondamentale per permettere anche al cuore di “svuotarsi” di emozioni e pensieri che, se ristagnassero, lo renderebbero troppo occupato e incapace di avere una visione chiara e trasparente di noi stesse e della nostra vita.

 Quando il ciclo mestruale non si presenta più, quindi, ecco che non cambia solo il nostro ritmo mensile, ma si trasformano anche il nostro approccio con la gestione emotiva e la relazione fra il nostro utero e il nostro cuore. 

Tutto questo è fondamentale per comprendere quale relazione vi sia fra menopausa ed emozioni.

 

Menopausa ed emozioni: più sangue, più libertà di scorrere

Secondo la medicina cinese e al contrario di quanto pensiamo in Occidente, la menopausa corrisponde a una seconda giovinezza, tanto che è chiamata anche “la seconda primavera”.

Si tratta, infatti, di un periodo in cui la donna non perde più il proprio sangue con le mestruazioni né lo deve impiegare per gravidanze o allattamento: questa preziosa risorsa è finalmente solo per se stessa.

Più sangue significa più nutrimento e ancoraggio per la propria parte mentale.

Se si aggiunge il fatto che, attorno ai 50 anni, si dovrebbe aver raggiunto una maggiore conoscenza di sé e consapevolezza di chi si è e di cosa si vuole, questo si traduce in maggiore stabilità, energia mentale, creatività, possibilità di relazione con gli altri.

Anche da un punto di vista fisico, maggiore disponibilità di sangue si traduce in maggiore possibilità di usarlo per nutrire la muscolatura e, quindi, in una migliore forma fisica.

 

L’utero vuoto, il cuore vuoto

Tornando a parlare di menopausa ed emozioni, l’utero resta finalmente “vuoto” (ma non inattivo!) e questo può riflettersi in un maggiore vuoto del cuore: aumentano capacità di introspezione, chiarezza nel vedere la propria vita, capacità di accogliere i cambiamenti intorno a noi di accettare ciò che di nuovo ci porta la vita.

Perché, però, nella maggior parte dei casi noi donne non ci sentiamo così quando entriamo in menopausa?

Se da un lato è sicuramente un problema culturale (la menopausa è ancora vista come una sorta di chiusura della nostra vita attiva e di invecchiamento nel senso peggiore del termine), dall’altro dipende in gran parte da una perdita del nostro equilibrio.

In altre parole, il nostro organismo non riesce a bilanciare i cambiamenti e si trova quindi in una situazione di disarmonia.

 

Menopausa ed emozioni: quando è difficile svuotarsi

Per alcune donne, la possibilità di “svuotarsi” anche a livello emotivo durante il ciclo mestruale è molto importante.

In queste situazioni, durante tutto il mese femminile cresce gradualmente l’accumulo di tensioni a livello emotivo, che culmina nella settimana premestruale.

È proprio nella settimana premestruale, quindi, che si manifestano con forza nervosismo, irritabilità, scoppi di rabbia, umore altalenante, crisi di pianto e a livello fisico tensione o dolore al seno, gonfiore addominale, dolore nella zona lombare, mal di testa, stanchezza, stitichezza, difficoltà di digestione o fame “nervosa” (sindrome premestruale).

menopausa ed emozioni

Quando finalmente inizia il ciclo, arriva anche con la liberazione: con il sangue escono anche le emozioni trattenute, il cuore si svuota insieme all’utero e dopo un paio di giorni di flusso si sta decisamente meglio.

Quando arriva la menopausa, questa valvola di sfogo si interrompe e si va quindi verso una situazione faticosa, che può assomigliare a un costante premestruo: nervosismo e irritabilità, aumento di peso, umore altalenante o depresso, senso di costrizione e insofferenza, senso di pienezza alla zona del torace (con eventuale necessità di deglutire o di sospirare spesso) o sotto le coste, stanchezza che migliora con il movimento, ma è difficile da vincere.

In medicina cinese si parla di disturbi della menopausa da stasi del qi (“energia”). Questo accumulo di emozioni trattenute mette il difficoltà il regolare e libero scorrimento del nostro qi e come risultato si ha una situazione di blocco e “compressione”.

 

Armonizzare il nuovo equilibrio

In questo quadro (e anche per prevenirlo, se ci si sta avvicinando alla menopausa e ci si riconosce nella tipologia di ciclo mestruale descritta sopra) ci sono alcuni passaggi importanti, che possono aiutare ad armonizzare il nuovo equilibrio fra menopausa ed emozioni:

  • imparare a riconoscere e ascoltare le proprie emozioni: anche quelle per noi più sgradevoli o “difficili”
  • trovare un nuovo canale per esprimere e lasciare andare le emozioni, in modo da svuotare il cuore e promuovere il libero flusso del qi (“energia”): ad esempio, il qigong, le classi di esercizi di bioenergetica, le psicoterapie a indirizzo corporeo, la minduflness, i trattamenti tuina
  • fare più attività fisica per aiutare il qi a circolare per rompere la stasi: scegliere attività non troppo richiedenti, ma che promuovano un senso di attivazione, soddisfazione, espressione personale e libertà
  • praticare su di sé l’automassaggio di punti scelti della medicina cinese

 

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Menopausa ed emozioni: quando manca il radicamento

Per molte altre donne, invece, l’ingresso in menopausa è accompagnato da un senso di instabilità, agitazione, difficoltà a riposare in modo profondo, movimenti repentini verso l’alto (vampate, sensazione di calore al viso, sudorazione nella parte alta del corpo, giramenti di testa, fischi o ronzii alle orecchie…).

È come se, in un certo senso, fosse difficile rimanere ancorate con i piedi per terra perché basta poco per sentirsi agitate o ansiose.

menopausa ed emozioni

Questo dipende dal fatto che come donne consumiamo durante tutta la nostra vita fertile sia il sangue (che espelliamo con il ciclo e utilizziamo per gravidanze e allattamento) che lo yin, la componente più rinfrescante, umidificante, idratante, ancorante / radicante, calmante… del nostro organismo.

Chi la consuma di più per scelte di vita o alimentari, perché non riposa abbastanza la notteo per gravidanze numerose o molti allattamenti prolungati, con l’arrivo della menopausa va incontro a una serie di disturbi da deficit dello yin, caratterizzati quindi da una mancanza della capacità di rinfrescare, trattenere in basso, radicare, calmare, idratare.

In questo caso (o per prevenire questa situazione, se già si soffre di secchezza di pelle e mucose, di sensazione di caldo la notte, di ciclo scarso e un po’ slavato) è molto importante pensare di:

  • adeguare la propria alimentazione, inserendo su una base di cereali in chicco, pesce, legumi gli alimenti che sostengono lo yin (tutto ciò che è naturalmente nero, come sesamo nero, fagioli e ceci neri…; cefalopodi come seppia, calamaro, moscardino, polpo; uova; piccole quantità di latte di soia e derivati; frutta come uva nera, ribes nero, avocado, pera; piccole quantità di alghe) e riducendo tutti gli alimenti che riscaldano (spezie, carni rosse grigliate, formaggi stagionati, salumi e insaccati, caffè, cioccolato, sigarette)
  • scegliere un’attività fisica che promuova la calma e il radicamento, come i tipi di yoga più statico o che utilizzano posizioni sedute, il qigong, il taijiquan, la meditazione
  • praticare su di sé l’automassaggio di punti scelti della medicina cinese, adatti a questa situazione

 

Menopausa ed emozioni: quando manca l’attivazione

Altre donne vivono, invece, la situazione opposta: l’ingresso in menopausa coincide per loro con una sorta di “spegnimento” delle energie, della vitalità, della capacità di attivazione e trasformazione.

menopausa ed emozioni

È come se tutto diventasse più pesante e difficile da muovere: freddolosità, aumento del peso, accumulo di liquidi soprattutto nella parte bassa del corpo, feci molli, risvegli notturni per fare la pipì, stanchezza, calo del desiderio diventano compagni quotidiani.

Il rapporto fra menopausa ed emozioni in questo caso è caratterizzato da grande difficoltà, perché il tono dell’umore è basso, la gioia di vivere diminuisce, manca la voglia di fare le cose e in generale prevale un senso di grande stanchezza.

In medicina cinese, si parla di quadro da deficit dello yangla componente più attivante, riscaldante, stimolante non è sufficiente per mantenere l’equilibrio fisiologico.

 

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Ma perché si arriva a questa situazione?

La ragione è da ricercare principalmente nello stile di vita dei decenni precedenti: il nostro yang (capacità di scaldare, muovere, trasformare, sollevare, attivare, alleggerire…) si consuma se pratichiamo attività fisica troppo intensa per il nostro livello di energia, se lavoriamo o viviamo in ambienti troppo freddi oppure se seguiamo un’alimentazione troppo scarsa per le nostre richieste energetici (es. continue diete), troppo povera di alimenti che sostengono il qi (“energia”) e lo yang o troppo ricca di alimenti che raffreddano e che consumano quindi la nostra capacità yang di riscaldare.

In questo caso (o per prevenire questa situazione, se già si soffre di freddolosità, difficoltà di digestione, feci molli, ciclo seguito da stanchezza) è molto importante pensare di:

  • adeguare la propria alimentazione, inserendo su una base di cereali in chicco, pesce, carni bianche, legumi e frutta cotta gli alimenti che sostengono lo yang (avena e quinoa; carni rosse e carni ovine; cozze e gamberi; spezie come cannella e zenzero; verdure cotte al forno o grigliate; piccole quantità di vino rosso, es. il famoso bicchiere di vino al giorno) e riducendo tutti gli alimenti che raffreddano (verdure crude, specialmente lattuga, cetriolo, pomodoro, sedano; latte di soia e prodotti derivati come il tofu; latticini freschi; carni crude e carne di cavallo; frutta in grandi quantità e frutti specifici come caco, anguria, melone; alghe; granchio)
  • scegliere un’attività fisica che promuova in modo delicato la circolazione del qi (“energia”), come il qigong, il taijiquan, le classi di esercizi di bioenergetica, le passeggiate nel verde senza troppo dislivello
  • praticare su di sé l’automassaggio di punti scelti della medicina cinese

© Francesca Cassini 2019

Francesca Cassini è un’operatrice e insegnante di tuina, che si occupa principalmente di benessere delle donne. Laureata in lingua e cultura cinese ed esperta in sinologia (studio della lingua cinese antica), è anche un’interprete e traduttrice specializzata in medicina cinese. Puoi leggere i suoi articoli sul sito www.benesseredonne.it.

 

 

Laura Vanni

Laura Vanni lavora per circa 15 anni come sociologa ricercatrice nell’ambito delle politiche socio-sanitarie finché non scopre la medicina cinese. Nel 2009 decide di fare della medicina cinese il suo nuovo lavoro qualificandosi come operatrice tuina. Da venti anni pratica qi gong e taijiquan di cui è istruttrice presso l’ASD Hung Sing Martial Arts. Ha sempre messo al primo posto la divulgazione della medicina cinese e la sua missione è rendere ognuno protagonista del proprio benessere grazie agli strumenti dello yangsheng cinese. Il suo impegno più grande oggi è quello di integrare sociologia e medicina cinese per offrire strumenti di benessere attuali ed efficaci nella società complessa in cui viviamo in occidente. Oggi Laura dialoga con una community di oltre centomila persone, promuove corsi online e ritiri ed è presente sui principali social come Laura Vanni Medicina Cinese. Il suo ultimo libro è “Il segreto dell’energia vitale. Fai fiorire la tua vita con l’arte dello yangsheng cinese” edito da Piemme.

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