I Ching – libro dei mutamenti – è una delle opere più importanti e antiche del pensiero cinese.
Usato a lungo a fini oracolari, I Ching è stato utilizzato anche indipendentemente da questa funzione in quanto esprime la filosofia che è alla base del pensiero cinese (in particolare di quella taoista).
Il pensiero di fondo è quello secondo il quale tutta la realtà è data da due principi fondamentali e complementari: lo Yin e lo Yang.
Dalla combinazione di questi due principi nasce ogni cosa, in una dimensione di continua trasformazione e continuo mutamento.
I Ching è, in tal senso, uno strumento per cogliere il flusso del mutamento, con l’obiettivo non di modificarne il corso, ma di adeguarsi a tale flusso nel modo migliore.
Obiettivi della consultazione dell’I Ching
Lo scopo della consultazione dell’I Ching non è “conoscere il futuro” ma, piuttosto, conoscere la predisposizione della situazione attuale, cogliere l’energia del momento rispetto ad un determinato quesito.
A differenza di altri oracoli occidentali che tengono ad essere rigidi e deterministici, l’I Ching offre un responso enigmatico ma al tempo stesso rivelatore.
Un responso sempre fluido, che disegna la situazione nel suo formarsi, mai fissa e rigida, ma addirittura spesso espressa nelle sue molteplici potenzialità.
Per interpretare il responso dell’I Ching occorre evitare pregiudizi per provare a cogliere le connessioni e gli elementi sottesi.
Lo psicanalista Carl Gustav Jung studiò con grande interesse l’I Ching entrando in connessione con il suo spirito misterioso e rivelatorio.
L’I Ching è per Jung non una raccolta di strane formule incomprensibili (giudizio a volte rintracciabile in occidente), ma uno strumento di contatto con qualcosa di ignoto che attende di manifestarsi all’uomo.
Scrive Jung:
l’I-Ching è come una parte della natura che aspetta di essere scoperta
L’I Ching ispirò molto Jung al quale si deve, del resto il concetto di sincronicità, fortemente connesso al pensiero cinese di “divenire fluido e connesso”.
Causalità vs sincroncità
La differenza di base tra approccio occidentale e approccio cinese rispetto agli eventi e agli accadimenti sta nel fatto che, mentre l’approccio occidentale interpreta gli accadimenti come casuali, l’approccio cinese è più propenso a cogliere gli aspetti “accidentali” sincronici.
La concezione sincronica dell’accadimento tipica della cultura cinese ha le sue radici millenarie nella cultura cinese stessa e nel concetto fondamentale dell’uno come parte del tutto.
Qui entra il concetto di flusso, di connessione universale che caratterizza ogni cosa, compresa la vita umana.
La causalità, in tal senso, è l’opposto della sincronicità.
Come scrive Jung, la coincidenza degli eventi nello spazio e nel tempo sono qualcosa di più del mero caso. Esiste in altri termini
una peculiare interdipendenza degli eventi oggettivi tra loro, come pure tra essi e le condizioni (psichiche) dell’osservatore
Possiamo dire che uno dei fattori che più disorientano gli uomini occidentali di fronte alla consultazione degli I Ching deriva proprio da questa mentalità profondamente diversa rispetto alla mentalità cinese.
Come imparare a interpretare correttamente il libro dei mutamenti
Il libro dei mutamenti affonda le sue radici nell’irrazionalità e per questo è difficilmente accettato nell’occidente scientifico. In quanto irrazionale mal si adatta ad uno schema precostituito.
Se ci si libera dei pregiudizi, tuttavia, è possibile sperimentare una connessione con una tradizione antica di migliaia di anni e con un sistema di interpretazione simbolica che può aggiungere stupore e ispirazione su alcuni aspetti della propria vita.
In tal senso, l’I Ching può rappresentare uno strumento utile ai fini della propria evoluzione personale.
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