I catarri sono un disturbo piuttosto comune nella stagione invernale. Si creano in modo piuttosto veloce, spesso dopo un raffreddamento o un’influenza, ma a volte anche indipendentemente da questi.
Anche se si forma velocemente, impiegano, al contrario, molto tempo per andarsene via e richiedono un trattamento paziente e consapevole.
I catarri possono avere diversa intensità e, nei casi gravi, arrivare a rendere difficoltoso il respiro, con senso di oppressione toracica e tosse insistente, a volte associandosi anche ad asma.
I catarri dal punto di vista della medicina cinese
In medicina cinese i catarri rappresentano un patogeno determinato dall’accumulo di liquidi torbidi e densi.
Le caratteristiche dei catarri sono tali da impedire i movimenti armonici del Qi e dei liquidi organici. Questo impedimento può essere di diversa intensità, ma interferisce sempre ed in ogni caso con il benessere della persona sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psichico.
L’ottundimento derivante dai catarri e dall’impedimento al libero fluire, infatti, può generare sia sintomi fisici (respiro corto, oppressione toracica…) che sintomi che potremmo definire psico-emotivi (agitazione, senso di intontimento, difficoltà nel pensare e nell’elaborare i ragionamenti).
Tutta la nostra energia, in altre parole, subisce un rallentamento o una “ostruzione” tanto da generare difficoltà di elaborazione.
Non solo.
Questa ostruzione, nel tempo, può generare anche Calore interno, con ulteriore difficoltà anche a livello emotivo, tanto che la persona può sentirsi in una condizione di particolare agitazione.
La medicina cinese ritiene che sia di fondamentale importanza mantenere libere le vie di scorrimento del Qi e considera il libero ed armonico fluire una prerogativa fondamentale.
Sul rispetto di questo principio fondamentale si basano, per esempio, anche le antiche arti di coltivazione della vita cinesi come il qi gong e il taijiquan.
Quando viene impedito il libero fluire, l’energia subisce dei rallentamenti, delle stasi e delle deviazioni con possibilità di sviluppare condizioni di squilibrio anche importanti.
Possiamo, quindi, in un certo senso dire che l’azione dei catarri sulla nostra energia va a minare una di quelle che è una priorità energetica per la medicina cinese: la condizione di libero ed armonico fluire dell’energia nel nostro organismo.
Questo ha effetti sia fisici che psichici in virtù della connessione corpo-mente che è un principio di base della medicina cinese.
Come si generano i catarri
Parliamo in questa sede dei catarri a livello del Polmone.
Per quanto nella loro forma acuta siano connessi all’invasione di patogeno esterno, da un punto di vista energetico i catarri, in particolare quelli cronici, sono connessi ad una disarmonia interna, in particolare ad un difetto dell’attività di trasformazione e di trasporto dei liquidi da parte dell’Organo Zang Milza-pancreas.
Per questo, in medicina cinese, si dice che
la Milza genera i catarri e il Polmone li contiene
Ne deriva che la nostra attenzione, in presenza di catarri, deve essere rivolta non solo al Polmone (che direttamente manifesta il disturbo), ma anche e soprattutto alla Milza che ne costituisce la radice.
Il rapporto tra Milza e Polmone è uno dei tanti esempi che la medicina cinese ci offre spiegando che il disturbo che lamentiamo è per lo più solo una manifestazione ed è necessario risalire alla “radice” dello squilibrio per risolverlo veramente.
Nel caso dei catarri, la radice di cui tener conto per risolvere in modo definitivo il disturbo, è l’energia di Milza in deficit.
Come abbiamo visto in un articolo precedente, l’energia di Milza può risentire dell’esposizione eccessiva o prolungata a patogeni esterni come il Freddo e l’Umidità oppure anche di abitudini alimentari circa i ritmi con cui ci alimentiamo e gli alimenti che scegliamo quotidianamente.
Questi aspetti devono essere tenuti in massimo conto se si vuole prevenire i catarri o favorire la loro eliminazione.
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“Medicina tradizionale cinese. Teorie di base per i primi passi“.
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Cosa fare in presenza di catarri
In presenza di catarri, l’obiettivo principale è quello di dissolvere i catarri stessi e favorire la discesa del Qi di Polmone e il suo armonico diffondersi nell’intero organismo.
Questa azione può essere favorita dalla stimolazione di alcuni agopunti e, aspetto da non trascurare, da una particolare attenzione all’alimentazione dal punto di vista dell’approccio energetico cinese.
Si tenga presente che la caratteristica stessa del patogeno (vischiosità, pesantezza, permanenza…) richiede costanza per ottenere l’eliminazione.
Il trattamento dei catarri (tan) non è, quindi, cosa veloce e rapida e richiede pazienza.
Agopunti da stimolare per eliminare i catarri dal Polmone
Gli agopunti da stimolare per favorire l’eliminazione dei catarri sono numerosi, soprattutto se si ragiona in termini professionali, in termini, cioè, di combinazione di agopunti e stimolazione dei Meridiani.
La combinazione migliore dei punti da trattare sarà scelta in base alla persona e al suo quadro individuale che presenterà, come sempre in medicina cinese, tratti caratteristici e unici.
In linea con l’obiettivo divulgativo di questo articolo, non troverai di seguito un elenco di punti e combinazioni, ma l’indicazione di trattamento di un unico agopunto in moxibustione.
Questa stimolazione, ultimamente testata da me anche personalmente e con ottimi risultati, ha un’azione nell’eliminazione dell’Umidità interna molto energica, soprattutto con riferimento al Jiao superiore (o riscaldatore superiore, ovvero parte del corpo a cui appartiene il Polmone stesso).
L’uso di SP3 Taibai per eliminare l’Umidità nel Jiao superiore
Come abbiamo spiegato precedentemente in questo articolo, i catarri sono contenuti nel Polmone ma sono originati da Milza-pancreas in deficit.
Il principio generale alla base del trattamento proposto è che se si tonifica la Milza si rafforza anche l’energia del Polmone favorendo l’eliminazione dei catarri (nella teoria dei cinque Elementi si dice che “la Terra genera il Metallo”.
Per approfondire questa teoria leggi il mio libro “Medicina tradizionale cinese. Teorie di base per i primi passi“).
A questo principio generale, si aggiunge un’azione specifica del punto trattato in dispersione con la tecnica della moxibustione.
Nella mia esperienza, infatti, l’uso della moxibustione sull’agopunto scelto, SP3 Taibai, apporta un significativo beneficio riducendo i catarri cronici nel Polmone, con effetto benefico anche in presenza di eventuale difficoltà a respirare/asma associati ai catarri.
Esattamente la stessa tecnica di autotrattamento è utile in presenza di sintomi alla testa come intontimento, confusione, pesantezza (anche questi associati ad una condizione di Umidità interna).
Il punto SP3 Taibai
SP3 Taibai è un importante punto di tonificazione dell’energia di Milza (punto sorgente del Meridiano, punto Terra).
Si colloca sul piede, sul lato mediale dell’alluce, potero-inferiormente all’articolazione metatarso-falangea, nell’area in cui la pelle cambia da pelle plantare a pelle dorsale.
Tecnica di stimolazione
La tecnica di stimolazione del punto SP3 Taibai da scegliere per ottenere l’effetto voluto è la tecnica di moxibustione.
Per ottenere l’effetto desiderato, l’agopunto SP3 Taibai va stimolato per alcuni minuti con una tecnica di dispersione, prima il punto di sinistra e poi quello di destra.
La moxibustione è una tecnica complementare della medicina cinese.
Il suo utilizzo più comune è di tipo professionale in quanto, al di là dell’esecuzione della tecnica (di per sé non eccessivamente complessa), occorre conoscere gli agopunti su cui viene applicata per evitare errori e pericolose semplificazioni.
Se non hai mai praticato la moxibustione ti invito a:
- leggere il mio articolo “Moxibustione per principianti. Aspetti pratici”
- per approfondire di più leggi anche l’articolo “Guida alla moxibustione in autotrattamento per il tuo benessere quotidiano” e la dispensa associata, disponibile su Amazon in formato cartaceo ed e-book.
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Il ruolo dell’alimentazione per drenare l’Umidità interna secondo la medicina cinese
La medicina cinese pone grande attenzione al cibo considerandolo, nel lungo periodo, alla stessa stregua del farmaco.
Tonificare Milza
Come abbiamo già considerato in un articolo precedente, tra gli alimenti più dannosi per l’energia di trasformazione e diffusione di Milza troviamo il consumo abituale e/o eccessivo di zuccheri, latte e latticini, farine bianche e prodotti industriali.
Anche gli alimenti crudi, seppur salutari, possono creare difficoltà all’energia di Milza che ama, invece, cibi caldi, cucinati e più facili da metabolizzare.
In presenza di catarri è utile integrare nella propria alimentazione alimenti utili ad allontanare i catarri risolvendo l’Umidità interna.
Sono utili per esempio molte spezie (timo, cannella, coriandolo…), le agliacee (aglio, porro, cipolla).
E’ utile, inoltre, consumare con costanza gli alimenti tonici di Milza, in modo da favorire il drenaggio dell’Umidità interna da un lato e, dall’altro, ridurre l’ulteriore accumulo.
Sono ideali, in tal senso, i cereali in chicco come il riso, l’avena e il mais. Tra i pesci l’acciuga, il merluzzo, la carpa, il persico e la sogliola. Tutti i legumi. Tra le verdure preferire verdure dolci come patate, zucche e zucchine, carote, fagiolini… Pasti regolari, cotti e caldi e non eccessivamente abbondanti.
Eliminare i catarri/tan
Un’altra azione da ricercare nell’alimentazione è quella di eliminazione dei catarri/tan. A tal fine, ti indico un paio di alimenti che non dovrebbero mai mancare nella tua giornata se hai catarri. Ovviamente sempre con moderazione e osservando passo-passo le reazioni sulla tua energia.
Il primo è il ravanello rosso. Di sapore piccante e dolce, il ravanello rosso ha azione su Polmone, Milza-pancreas e stomaco.
Muove il Qi e lo dirige verso il basso con azione aggiuntiva di purificazione del Calore interno e trattamento dei Tan-Calore (catarri densi e vischiosi, difficili da espettorare, di colore giallo-verde).
Per queste azioni, il ravanello è, tra l’altro, indicato anche in presenza di faringite, mal di gola e in presenza di epistassi (sangue dal naso) (Calore a livello del Polmone). Preciso che del ravanello si mangiano anche le foglie 😉
Il secondo alimento che ti indico è quello che, in realtà, non è un vero e proprio alimento ma, nella nostra cultura, è un prodotto da scartare.
Si tratta delle bucce del mandarino o, in alternativa delle bucce dell’arancio o del limone… in ogni caso bucce di agrume NON trattato.
Queste bucce sono preziose per muovere i catarri/tan ed eliminarli.
Ti consiglio di lavare la frutta spazzolandola sotto l’acqua corrente e asciugare la frutta prima di sbucciarla. Le bucce potrai farle seccare al sole oppure vicino al camino/termosifone e potrai conservarle a lungo.
Sarà utile utilizzarle in decotto tutti i giorni, meglio se 2-3 volte al giorno, eventualmente anche con una piccola aggiunta di zenzero fresco e un cucchiaino scarso di miele.
Grazie mille,
Molto interessante.
grazie!
Buongiorno…Volevo chiedere una cosa. Tonificando lo yin reni,andrà a riequilibrarsi anche la parte carente yang? Grazie
Buongiorno Sabrina, un’insufficienza di yin del Rene, nel tempo, porta ad un’insufficienza anche dello yang e si può creare la situazione dell’insufficienza doppia di yin e di yang. Di per se tonificare lo yin non va a riequilibrare anche lo yang. Occorre una strategia di trattamento che tenga conto della complessità della disarmonia.