Il mio primo approccio ai fiori di Bach è avvenuto diversi anni fa, durante gli studi di medicina cinese.
Un incontro fortuito con una persona che insegnava questa disciplina e la mia curiosità mi hanno indotto a leggere qualcosa al riguardo e ad approfondire sempre di più.
La sensazione che avevo avuto – poi confermata dagli studi successivi – era che, per quanto parlassero con lingue diverse, medicina cinese e floriterapia del dr Bach avevano argomenti comuni, in particolare nell’ambito di quello che possiamo definire “psichismo”.
E’ passato del tempo e ancora oggi sono convinta di questa cosa. Tanto più dopo averne sperimentato l’effettiva applicazione anche nel mio lavoro con la medicina cinese.
Cosa sono i fiori di Bach
Con il termine “fiori di Bach” si fa riferimento a rimedi floreali in grado di agire su aspetti legati all’emotività e agli stati d’animo al fine di generare un cambiamento, uno sblocco o un superamento.
In virtù della connessione corpo-mente, le trasformazioni emozionali hanno proiezione fisica e possono favorire la riduzione di sintomi e disagi anche fisici (psicosomatica).
I fiori di Bach si propongono, pertanto, come rimedio energetico per agire sulla persona nella sua totalità (medicina olistica), accompagnandola in una trasformazione a 360 gradi.
Relazione tra fiori di Bach e medicina cinese
Floriterapia di Bach e medicina cinese partono dal comune pensiero di unità corpo-mente. L’uomo è concepito come un’unità e la malattia viene pensata come manifestazione che comprende aspetti tanto fisici e materiali quanto energetici e immateriali.
Cercando di gettare una rapida luce sulle differenze, abbiamo come nucleo, in primo luogo, quello che possiamo definire “la causa di malattia”.
Lo studio di Bach è fortemente centrato sugli aspetti psichici e psicosomatici. Per Bach la malattia nella sua origine è il risultato ultimo di un conflitto che ha agito per lungo tempo sul piano fisico.
In medicina cinese la malattia si considerano le emozioni come fattori importanti causa di malattia.
Non sono le emozioni, tuttavia, l’unica causa possibile.
Secondo la medicina cinese, infatti, la malattia deriva da uno squilibrio yin-yang che può essere generato da
- cause interne (emozioni)
- cause esterne (i Qi climatici)
- cause né interne né esterne (alimentazione, stile di vita…).
Utilizzo dei Fiori di Bach in medicina cinese
I fiori di Bach lavorano sul piano psico-emotivo con l’obiettivo di favorire l’armonizzazione di pensieri ed emozioni, consentendo in tal modo un riequilibrio anche fisico
La medicina cinese può trovare nell’uso dei fiori di Bach un potente alleato soprattutto (ma non solo) in tutte quelle situazioni in cui l’aspetto psico-emotivo abbia una componente essenziale nello squilibrio energetico dell’individuo.
Coniugare le due discipline mantenendone l’autonomia storica e di pensiero significa, in alcuni casi, offrire una risorsa aggiuntiva per favorire il benessere dell’individuo in modo più rapido ed efficace.
Questo sempre tenendo conto il principio che non ci sono “correzioni” da fare ma “armonizzazioni” per far si che l’individuo esprima al meglio le sue potenzialità e la sua natura e per consentire allo yin e allo yang di esprimersi in modo equilibrato.
Quando parliamo di psichismo in medicina cinese, abbiamo a che fare inevitabilmente con gli Organi e visceri (Zang fu). Sappiamo, infatti, che ad ognuno di essi corrisponde un’emozione e corrisponde, inoltre, un’ampia serie di funzioni, distretti corporei, sostanze…
Per esempio uno squilibrio a carico della vescica biliare (elemento legno) può manifestarsi con stato d’animo bloccato, indecisione nell’agire, mancanza di coraggio.
Come abbiamo visto nell’articolo “Coraggio di agire e determinazione. L’energia della vescica biliare in medicina cinese”
Questa associazione è così forte che in Cina si usa dire, di una persona coraggiosa e intraprendente, che ha una “grande vescica biliare”.
Questo è molto singolare se si pensa che in medicina cinese la Colecisti è il viscere associato al Fegato tramite i Meridiani energetici e nella nostra cultura usiamo dire proprio che una persona coraggiosa “ha fegato”.
Allo stesso tempo, possono manifestarsi difficoltà digestive, intestinali e altro ancora a seconda che l’energia della vescica biliare sia in deficit o in eccesso.
In questi casi la medicina cinese, una volta effettuata una valutazione energetica e differenziato il quadro specifico dell’individuo, può intervenire con agopuntura, tuina, alimentazione energetica, qi gong, fitoterapia… il tutto al fine di riequilibrare l’energia dell’individuo stesso.
L’uso dei fiori di Bach può essere di aiuto e di integrazione per potenziare questa azione rendendo più veloce il riequilibrio psicofisico.
Consente, inoltre, di coinvolgere ancora di più l’individuo nel processo di “cura di sé” (l’assunzione dei fiori di Bach è, infatti, affidata alla persona direttamente interessata e richiede intenzione e presenza) e questo è un ulteriore aspetto di vantaggio.
Qualche esempio di assonanza tra fiori di Bach e medicina cinese
Ogni fiore va scelto in base alla persona così come ogni quadro energetico è caratteristico di uno e di un solo individuo.
Ciononostante possiamo a titolo esemplificativo riflettere sui punti di contatto di alcuni fiori e di alcune tipologie energetiche.
E’ il caso della tipologia energetica Taiyang che nel suo squilibrio (rigidità, eccessiva strutturazione, autoritarismo, ambizione…) potrebbe trovare straordinaria affinità energetica con fiori come Vine o Beech.
Oppure, anche, la tipologia energetica Shaoyin che nel suo squilibrio (turbe emozionali, paura, ansia, nevrosi…) potrebbe trovare alleanza nell’uso di fiori come Mimolus, Aspen o Red Chestnut.
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