Quando parliamo di intenzione in medicina cinese intendiamo una funzione psichica chiamata Yi.
Yi è concentrazione, memorizzazione, messa a fuoco delle situazioni, capacità di elaborare le informazioni e comprenderle.
Dal punto di vista energetico, l’intenzione è connessa allo Zang Milza e alla sua capacità di trasformare.
Si tratta di un meccanismo di “trasformazione” e si “assimilazione” del pensiero uguale a quello comune ai cibi, attraverso il sistema digestivo.
L’intenzione ha il potere di connettere mente e corpo, pensiero e azione.
L’intenzione è volontà e determinazione finalizzata al compimento di un’azione precedentemente progettata.
Questa funzione psichica è di enorme importanza nella nostra vita ed influenza la qualità della nostra energia.
Un’intenzione forte si associa ad un Qi di Milza forte, quindi alla capacità di “digerire” cibi e vissuto (emozionale e non), elaborare, trasformare, assorbire…
L’intenzione è di fondamentale importanza anche nella pratica del tuina.
Infatti, per avere il massimo dell’efficacia, occorre che l’azione sia guidata da questa energia che aggiunge potenza ed efficacia al mero gesto tecnico.
L’intenzione e la tecnica
L’intenzione è di prioritaria importanza durante l’esecuzione di un trattamento tuina. Costituisce, infatti, il “motore” della tecnica stessa, l’energia che consente alla tecnica di agire in profondità lungo i Canali energetici, muovendo in essi l’energia come l’acqua sul letto di un fiume.
Il punto di partenza per un operatore, dal punto di vista pratico, è la visualizzazione dei Canali (o Meridiani). E’ infatti su questi che fisicamente andrà a lavorare adottando una o più tecniche di manipolazione (pressione, pressione rotatoria, impastamento, rotolamento…).
Altrettanto basilare, nel trattamento, è l‘intenzione adottata ai fini di agire sui Meridiani stessi e sugli agopunti.
In questo caso si tratta di imprimere una specifica direzione al Qi, stimolarlo in modo coerente alle necessità, rispetto alla valutazione energetica iniziale: tonificare, disperdere, “rettificare”, armonizzare… portare in alto o in basso… portare al centro o verso l’esterno.
L’intenzione agisce per muovere l’energia del ricevente in modo sottile ma potente, consente di agire per stimolare un cambiamento:
Se la persona arriva chiusa e bloccata, è troppo contenuta. Dobbiamo creare un’apertura.
Se arriva sbracciando e parlando a voce alta, il qi è troppo sparso (tipico degli elementi Fuoco), quindi dobbiamo contenere il qi.
E’ troppo denso? Dobbiamo disperderlo
Se è depresso, dobbiamo rinvigorire
Se sale troppo, lo faremo scendere
Se il qi scende troppo, lo solleviamo, se manca ed è insufficiente lo raccogliamo.
Una parola che amo del tuina è “drenare”. Drenare come i canali pieni di detriti (Sara Pritchard, Master tuina avanzato tecniche, pratica, intenzione, 24-25 novembre 2018 Scuolatao, Milano)
Intenzione e postura nel trattamento tuina
Il trattamento tuina richiede una grande attenzione alla postura da parte dell’operatore in quanto una postura scorretta:
- potrebbe essere dannosa per l’operatore stesso (per es. alla schiena, al collo o altri distretti che vengono compressi o irrigiditi)
- potrebbe rendere meno efficace il trattamento stesso
Per quanto sia facile comprendere il motivo della postura scorretta dannosa per l’operatore, potrebbe essere meno facile comprendere come una postura scorretta possa rendere meno efficace un trattamento.
Il motivo è nell’uso del corpo per veicolare l’intenzione.
In questo senso, la postura rappresenta il tramite attraverso il quale il pensiero dell’operatore si trasforma efficacemente in azione (applicazione della tecnica) e si trasferisce al ricevente.
Più nel dettaglio, una postura corretta consente all’operatore di eseguire le tecniche tuina in modo rilassato e armonico, consente al suo Qi e al suo Sangue di fluire in modo fluido e senza ostacoli.
Questo porta beneficio al trattamento e rende più incisiva l’azione sul Qi del ricevente. Allo stesso tempo agisce anche sul Qi dell’operatore stesso, creando un’occasione costante di rafforzamento e radicamento.
Aspetti di base di una corretta postura durante il trattamento
Premesse fondamentali per una corretta postura dell’operatore durante un trattamento tuina riguardano aspetti come i piedi ben radicati a terra, la testa eretta e – ogni volta che è possibile – con l’apice (GV20) orientato verso il cielo, il collo e le spalle rilassati…
Altrettanto importante è il fatto di adeguare costantemente la posizione delle gambe per trovare il giusto assetto, curare la retroversione del bacino… tutti questi aspetti sono il punto di riferimento insostituibile per consentire all’intenzione di esprimersi nel lavoro dell’operatore tuina e favoriscono un approccio intenso ed efficace.
Concentrazione sul gesto e sulla persona che riceve. Mente vuota, pronta ad accogliere, corpo rilassato e allineato, respiro armonizzato.
In questo, il lavoro dell’operatore tuina è molto simile al lavoro interno tipico del qi gong o anche del taijiquan.
Nella mia esperienza personale, la pratica di queste antiche discipline cinesi può, senz’altro, essere di grande aiuto per coltivare la pratica tuina con il massimo beneficio per il ricevente e per l’operatore stesso.