La stasi del Qi del Fegato (anche detta stasi del Qi epatico) rientra all’interno di una delle sindromi più diffuse nella pratica della medicina cinese (la stasi, appunto).
Questa stasi può presentarsi in diverse forme, le quali possono anche combinarsi tra loro.
Tra le principali forme di stasi troviamo:
- Stasi di Qi
- Stasi di Sangue
- Stasi di Umidità
- Stasi di Freddo
La stasi di Qi epatico è una delle stasi energetiche più comuni, anche se la stasi di Qi può interessare anche altri Organi Zang come il Polmone, Milza-pancreas, Cuore e anche i visceri Fu (in particolare stomaco e intestino).
Sintomi caratteristici della stasi di Qi
Il sintomo più caratteristico della stasi di Qi è indubbiamente la sensazione di gonfiore–dolore, chiara manifestazione del ristagno energetico.
Questa sensazione si manifesta tipicamente all’addome, al torace, all’epigastrio, ma sono possibili altre aree significative.
Può essere una sensazione a livello di distensione e gonfiore, oppure arrivare fino alla sensazione di accumulo fisico, con una massa vera e propria.
Questo dolore non è ben localizzabile, riguarda un’area più che un punto, e spesso è anche migrante.
Questi aspetti differenziano la stasi di Qi dalla stasi di Sangue (dolore acuto, trafittivo, fisso), altra sindrome importante in parte connessa alla stasi di Sangue.
Quando parliamo di stasi di Qi, infatti, in parte parliamo anche di stasi di Sangue in quanto Qi e Sangue viaggiano insieme (“Il Qi è il motore del Sangue”).
Quando il Qi ristagna, inevitabilmente interferisce, in un modo o nell’altro, con una circolazione del Sangue senza ostacoli.
Ciò diventa però evidente solo quando la stasi diventa piuttosto importante o si protrae molto a lungo nel tempo.
Il quadro energetico che trattiamo in questo articolo concentra l’attenzione sulla stasi di Qi non “complicata” da stasi di Sangue.
Sintomi tipici della stasi del Qi epatico
Oltre ai sintomi generali di gonfiore e ristagno comuni ad ogni stasi di Qi, la stasi di Qi epatico si caratterizza per alcune particolarità.
Nel mio lavoro di operatrice tuina, mi capita frequentemente di trovare questo quadro come “radice” di una serie di manifestazioni lamentate dalla persona.
In particolare, in un quadro di stasi di Qi epatico si possono avere sintomi come:
- sensazione di distensione addominale
- senso di tensione e dolore agli ipocondri e ai fianchi
- oppressione toracica
- sensazione di corpo estraneo in gola (nodo alla gola)
- alterazioni dell’umore con facilità all’irritabilità e alle turbe depressive
- disturbi del sonno
- disturbi digestivi
- cefalea
- nella donna: tensione al seno in fase premestruale, dolori mestruali all’inizio del flusso o immediatamente precedenti al flusso, irregolarità mestruali
La stasi di Qi di Fegato può impedire anche le attività funzionali del Polmone portando ad una sensazione di fastidio-oppressione al petto e a sospiri frequenti (il Fegato-Legno si ribella al Polmone-Metallo).
Cause della stasi di Qi epatico
La causa principale della stasi del Qi epatico riguarda aspetti emozionali: emozioni troppo intense, troppo prolungate nel tempo, non espresse liberamente ma “bloccate” e “compresse”.
L’emozione che maggiormente può avere azione nel determinare la stasi di Qi epatico è la rabbia repressa e trattenuta, il risentimento, il rancore…
Questo stato emotivo blocca il lavoro del Fegato e ciò causa un ristagno più ampio, sia a livello emozionale (frustrazione, insoddisfazione, depressione) che fisico (dolore, senso di distensione…).
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Come ridurre la stasi del Qi epatico
Alimentazione
La medicina cinese pone molta attenzione all’alimentazione ed utilizza gli alimenti come veri e propri farmaci, in grado di modificare le caratteristiche della nostra energia nel medio e lungo termine.
In presenza di stasi del Qi epatico, secondo i principi di dietetica cinese, l’alimentazione dovrebbe favorire il dinamismo e la diffusione, quindi aspetti tipicamente Yang.
Sarà opportuno favorire il consumo di cibi cotti e tiepidi, riscaldanti e dal sapore lievemente piccante in modo da mobilizzare il Qi e il Sangue, favorendone la circolazione.
E’ necessario prestare attenzione che non si sia sviluppato anche del Calore interno. Questo in genere tende a svilupparsi quando la stasi è particolarmente grave o particolarmente protratta nel tempo.
In questo caso sarà bene non eccedere con gli alimenti riscaldanti ed inserire, invece, nell’alimentazione alimenti amari, moderatamente dolci e di natura neutra o rinfrescante.
In generale, si consiglia di limitare al massimo alimenti astringenti e alimenti fortemente umidificanti.
In entrambi i casi si avrebbe un’azione di rallentamento dell’energia, con tendenza a contrastare la diffusione bloccandola (cibi astringenti) o limitandola fortemente (cibi umidificanti).
Alimenti da limitare:
- latticini
- frutta (in particolare fragole, mirtilli, melone, cachi)
- farine
- grano
- lardo e grassi animali
- calamari
A meno che il quadro non sia complicato dalla presenza di Calore interno, evitare in particolare cibi di natura eccessivamente Fredda come: formaggi freschi, yogurt, vongole, soia, cetrioli, funghi champignon, anguria, pompelmo, te verde
Alimenti da favorire:
- cibi caldi e cucinati
- spezie a piccole dosi
- alimenti con azione mobilizzante sul Qi come: sedano, scarola, porro, peperone verde, cipolla, cavolo, aglio, rucola, ravanello, semi di finocchio, erba cipollina, timo, salvia, prezzemolo, peperoncino, noce moscata, menta, maggiorana, ginepro, curcuma, cumino, chiodo di garofano, cappero, basilico, anice, alloro, zafferano, prugna, uva, pesca, kumquat, scorza di agrumi anche in formato di tisana-decotto (arancia, limone, mandarino ma prestare attenzione che provengano da coltivazione biologica, per evitare l’assunzione di pesticidi), camomilla
Autotrattamento con la digitopressione e l’automassaggio
Un aiuto concreto può arrivare dalla pratica dell’autotrattamento dei punti dei Meridiani e, in parte, dai Meridiani stessi lungo porzioni del loro percorso.
Questo autotrattamento è finalizzato a disperdere la stasi del Qi epatico ripristinandone la circolazione e dovrebbe essere svolto ogni giorno in presenza di stasi del Qi epatico.
Picchettare il lato esterno della gamba
Il picchettamento lungo la parte esterna della gamba consente di stimolare la zona percorsa dal Meridiano di colecisti (viscere associato al Fegato), il quale ha una azione significativa sull’attivazione dei movimenti del Qi.
Il modo più semplice per procedere è chiudere le mani a pugno mantenendo morbido e rilassato il pugno in modo che possa entrarvi un dito (cosiddetto “pugno di cotone” o “pugno vuoto”).
Con il pugno – mantenendo morbido anche il polso – procedere dando colpi vivaci e superficiali lungo i fianchi, dall’anca fino ai piedi, lungo la parte esterna della gamba. Ripetere per 10 volte il percorso su entrambe le gambe.
Questo movimento può essere fatto in due modi:
- in piedi, gambe leggermente divaricate, scendendo con la schiena e allungandosi quindi progressivamente verso il pavimento picchettando nel contempo entrambe le gambe. Mantenere le ginocchia leggermente flesse per non gravare sulla schiena
- in piedi, appoggiando un piede stabilmente su un muro basso o una sedia e picchettando lungo la gamba, ripetendo poi la stessa cosa con l’altra gamba. Questa seconda modalità è preferibile soprattutto se ci sono problemi a livello motorio o difficoltà a scendere con la schiena “in sicurezza”
In questo video ti illustro entrambe le alternative di trattamento:
Stimolare il terzo punto del Meridiano del Fegato (LR3 Taichong)
Il terzo punto del Meridiano del Fegato (LR3) è noto (tra l’altro) per la sua azione dinamizzante sul Qi ed è il punto ideale da stimolare in presenza di una stasi del Qi epatico.
LR3 Taichong è localizzato sul dorso del piede, tra il primo e il secondo dito del piede (primo spazio metatarsale).
Una volta localizzato il punto, premere con la punta del dito (pollice) e compiere piccole rotazioni per 3-5 minuti.
Attività fisica
L’attività fisica regolare è estremamente efficace per mantenere attivo il Qi epatico e ridurre le possibili stasi.
La corsa, la camminata veloce, il ballo, il trekking, la bicicletta… tutte queste (e molte altre) possono essere valide opportunità per il benessere energetico del nostro Fegato.
La medicina cinese propone, tra le attività, il qi gong e il taiji le quali sono in grado di rispondere a diverse esigenze energetiche, non solo quelle relative alla stasi del Qi epatico.
Anche gli esercizi di rilassamento e meditazione possono essere utili. Questi riducono la sensazione di stress e migliorano, nel tempo, la capacità della persona di gestire la pressione emotiva, allenando anche la respirazione profonda e completa (anch’essa importante per favorire un movimento energetico armonico e fluido).
Infine: attenzione allo stile di vita
Un aspetto importante per ridurre la stasi di Qi epatico e prevenirne il formarsi è quello di prendere in esame il proprio stile di vita valutando se ci sono aspetti che si possono migliorare.
L’energia del Fegato si blocca in presenza di senso di costrizione, obbligo, routine, burocrazia, adempimenti ritenuti non importanti. Risente, inoltre, di emozioni legate alla rabbia trattenuta, risentimento, rancore.
Prendersi cura del proprio stato emozionale è assolutamente prioritario per la nostra energia epatica.
L’alimentazione, l’autotrattamento e l’attività fisica potranno aiutarci molto, ma l’aiuto più grande possiamo darlo solo noi, apportando nel tempo piccoli o grandi cambiamenti nella nostra vita, in modo da poter ridurre lo stress, esprimendo le nostre qualità e le nostre passioni, nel rispetto della nostra più profonda natura.
É la prima volta che leggo un tuo articolo, mi é piaciuto perché e breve e coinciso con parte pratica la quale ti porta direttamente a vivere l’esperienza con quanto detto.
É da anni che sono interessata alla medicina cinese e mi farebbe molto piacere frequentare una scuola.
Mi potresti dare un consiglio? Grazie.
Buongiorno Alessandra, ti ho scritto una email. Saluti
Credo molto nella medicina cinese. Il tuo scrivere e stato chiaro. Si vede x me che ho frequentato e letto molto che sei molto preparata grazie
Grazie a te!
grazie veramente per suggerimenti preziosi, inizierò a seguirli, molto interessanti libri e corsi!
Grazie infinite Daniela! Benvenuta!
Grazie mille molto interessante come lettura. Mi si è aperto un mondo.
grazie, ne sono felice! saluti Laura
Buongiorno Laura, i consigli dati sono validi anche per chi ha tolto la colecisti?
Mi chiedo quanto possa aver inciso l’intervento che ho fatto e come poter migliorare la mia situazione con alcuni trattamenti specifici.
Buongiorno Angela, in assenza del viscere l’organo accoppiato continua a svolgere le sue funzioni energetiche. In sostanza in medicina cinese non è decisiva questa assenza nel caso sia asportata la colecisti come anche la milza. Per la mia esperienza va valutata comunque la singola persona e spesso trovo che la loggia di riferimento (in questo caso il legno) può essere per quella persona più critica.. questo però va sempre letto in relazione a tante informazioni, non ultima le caratteristiche di questa persona anche in termini di costituzione. Riguardo a questo vedi sul mio Canale Youtube il video sulla costituzione legno in medicina cinese estratto dalle registrazioni dei miei meeting. Un caro saluto e grazie
Molto molto interessante Laura, come tutti gli articoli che fai. Concisi, precisi, semplici da capire e completi. Perfetto l’insegnamento anche degli autotrattamenti… Bellissimo!Riguardo questo del Qi epatico volevo farti una domanda precisa. Mettiamo uno abbia già una situazione di KI epatico se uno effettua i 10 picchiettamenti per gamba ogni giorno, dopo quanto tempo si puó normalizzare una situazione di stasi di Qi di fegato? Una caramella di anice dopo cena o camomilla può aiutare oltre che in stasi anche in un deficit di Yin di Fegato? Spero mi risponderai. Grazie ancora Laura.
Grazie Sabrina. Se è presente una stasi di Qi epatico importante può essere necessario molto di più di 10 picchettamenti al giorno… e non solo in termini di numero di picchettamenti ma anche in termini di altri punti da stimolare e magari esercizi o accorgimenti in senso alimentare… Ovviamente l’articolo offre uno spunto di lavoro generale e standardizzato ma va sempre tenuto conto il caso specifico. la caramella e la camomilla non hanno azioni importanti rispetto ai disequilibri che indichi :). Un caro saluto